LETTERATURA E LEGALITA’

Nel suo saggio “Una musa per Temi. Diritto e processi in letteratura”, il magistrato scrittore Umberto Apice, padrino dell’edizione 2023 del Premio IusArteLibri Il Ponte della Legalità,  nel descrivere il ruolo dello scrittore, alla visione di  Camus aggiunge il suo sguardo da giurista.

             Se lo scrittore “non può mettersi al servizio di quelli che fanno la storia ma è al servizio di quelli che la subiscono”, per narrare la vita si avrà sempre bisogno di uomini che mettano la loro volontà al servizio della giustizia e del progresso, e di artisti e letterati che trasformino i vinti in giusti.

            E’ questa la chiave del successo dei romanzi selezionati per il Premio IusArteLibri, ideato dall’avv. Antonella Sotira. Gli scrittori del crimine e non della Giustizia cercano nel crimine l’Umanità densa e perduta, confusa e irretita, pervertita ed individualista.

            Nella prestigiosa cornice della Sala del Cenacolo di Palazzo Valdina, il nutrito parterre di relatori gli avv.ti Paola Balducci, Monica Schipani, Vincenzo Greco e Tommaso Marvasi, Giuseppe Belcastro, ed il Presidente Caf Cisal Francesco Greco,  con il suggello dell’ On.le Nicola Carè, Socio Onorario IusArte, dell’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera e Fondatore dell’ICASe dell’exSottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, nella sua attuale veste di Consigliere della Fondazione Città del Libro- Premio Bncarella, ha presentato i primi due romanzi in concorso dei magistrati Riccardo Nerucci e Angelo Martinelli editi da Bastogilibri.

            Con “Il colore verde dello zero”, Martinelli, giudice civile ed ex magistrato di sorveglianza, sceglie come personaggio -alter ego un anomalo pubblico ministero. Massimo Angeli aborrisce ogni mediaticità e clamore giornalistico,  non guida la macchina, si muove solo in treno o a piedi, non ha una relazione stabile e usa le indagini  per trovare risposte ai suoi disturbi sentimentali.   

            Riccardo Nerucci, giudice penaleal Tribunale di Lucca, svela ai suo lettori di    non sentirsi un giudice ma un semplice esperto di crimini.

            In “Senza fretta, a perdifiato” corre o si sforza di correreun anomalo investigatore privato alla ricerca non di un movente per un omicidio rimasto impunito ma di “pezzi di verità”, sfuggiti  alle indagini o al processo, archiviati o celati, sulla vita dell’assassino, della vittima e di tutti gli attori non protagonisti.            Entrambi i personaggi indagano e non giudicano. Ambientati nella sonnacchiosa provincia italiana, i due legal thriller,  seppur avvincenti come ogni  giallo, si trasformano in diari intimi di scandali e peccati, miserie e meschinità.

             Per bocca di Massimo Angeli, Martinelli smitizza il ruolo dei giudici che “fanno il mestiere di Dio, senza essere Dio” . L’enfasi mediatica della cronaca giudiziaria, ci definisce servi dello Stato.  Ma se siamo stati inventati per arginare le angherie dello Stato e del potere in generale, continua Angeli, siamo Servi del popolo, e se non se ne accorge nessuno vuol dire che è soprattutto colpa nostra”.

            L’avvincente tecnica narrativa dei due autori,costringe il lettore ad immergersi “a perdifiato” nella pacifica solennità del mare” senza rinunciare alla seducente  illusione di Temi, la musa, figlia di Zeus:  dietro ogni ricerca di giustizia si annida la libertà.

            Gli appuntamenti del Premio IusArteLibri con i suoi salotti itineranti, che attraversano l’Italia, dal Comune di Roccella Jonica sino alla Premiazione a Pontremoli,  sono stati presentati dalla Presidente Sotira, che per questa edizione ha voluto come padrini oltre al giurista Apice, l’attrice Teresa Saponangelo, lo scittore -attore Tony Laudadio e la giornalista  Monica Marangoni.

             Insieme al costituzionalista Alfonso Celotto, con il romanzo “Fondata sul lavoro”,ed ai magistrati Angelo Martinelli, Riccardo Nerucci,  si sfidano in questa edizione Nicola Mario Condemi, magistrato,  con il romanzo “Come di Sera i lupi e la Pantera”; gli avvocati Gianlivio Fasciano, Antonio Rizzo, e Salvatore Poidomani con i rispettivi romanzi “La Promessa”,  “Come fiori di ciliegio”, “Tempo, sei Maestro”; l’umanista  Ginevra Rapex al suo esordio con il romanzo storico “L’ultimo magistrato fascista”ed il giornalista Emanuele Gagliardi, già vincitore dell’edizione 2021, con il romanzo “I dissipati”. Per la categoria saggi, l’avv. Nadia Grande, il giornalista Francesco Palmieri e il Prof. Pino Pisicchio con i rispettivi libri “Donne Criminali”,”L’intelligence nella Fiaba” e “La politica come mestiere”.

            La sfida più grande, dice la Presidente Sotira, resta l’obiettivo del Ponte della Legalità, ossia l’eterotopia di un diritto che sciolga i conflitti e restituisca dignità ed identità ai Valori costituzionali. Ci auguriamo di  realizzare miriadi di ponti fra libri e uomini di Valore, fra Terre e Cultura, fra scrittura e lettura, fra diritto e umanità, fra politica istituzionale e cittadinanza attiva.

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